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CBD legale in Italia, quali sono i dubbi?

Negli ultimi anni il dibattito sulla cannabis ha subito una notevole battuta d’arresto non tanto legata al fatto che la questione si può considerare risolta, ma perché sempre più specialisti si sono interessati alle proprietà di uno dei suoi oli essenziali, il CBD.

Come si può anche leggere in questo articolo l’uso di questa sostanza è sempre più diffuso, anche in virtù del fatto che i vantaggi sono visibili letteralmente a occhio nudo.

Da dove proviene la cannabis

La cannabis è una pianta diffusa nella società umana in ogni fase storica e nelle epoche precedenti all’introduzione della scrittura, come testimoniato anche da molti ritrovamenti e scavi archeologici.

È stata usata come alimento o come fonte di fibre tessili e spesso anche come strumento sciamanico e più di recente di intrattenimento, anche se a causa di alcune esigenze climatiche, l’impiego principale varia in molte culture.

In Italia veniva coltivata un tempo principalmente per la produzione di fibre tessili, sementi alimentari mangime per animali e ovviamente anche per l’infiorescenza da cui si ricava il miele con effetti benefici ben noti.

Gli effetti sulla mente umana di alcune tipologie di cannabis sono note da tempo. In passato, però, le piante che crescevano spontanee e quelle coltivata presentavano una concentrazione di principi attivi, il più famoso dei quali è il THC, più bassa perché, non erano ben note le tecniche di ibridazione e coltivazione.

Molto spesso a essere legati alla presenza di cannabis erano popoli nomadi che si affidavano al fatto che questa pianta cresce senza bisogno di interventi particolari.

Se il clima è quello adatto, ogni volta che i pastori passavano certe zone erano sicuri di poter trovare un raccolto disponibile e quindi costituiva una risorsa molto importante e una quota considerevole dell’alimentazione umana dell’epoca.

Dalla cannabis al CBD

Di recente gli studi effettuati sulle piante coltivate, però, hanno spinto molto a ibridare tra loro varie qualità di cannabis, al fine di ottenere una concentrazione superiore di principi attivi e oli essenziali.

Un side effect è stato quello di far salire la concentrazione a livelli apprezzabili di una componente che per molto tempo è stata completamente ignorata cioè il CBD o cannabidiolo che a differenza del THC non presenta il benché minimo effetto psicoattivo.

Trattandosi di una molecola minore per concentrazione, in natura, i suoi effetti erano poco noti, ma quando le quantità si sono alzate e le tecniche di estrazione hanno permesso risultati concreti, ci si è resi conto del fatto le sue proprietà erano estremamente interessanti per la salute umana.

A differenza di quanto successo con molte altre piante addomesticate che non presentano sostanze con interazioni significative con il nostro sistema endocrino, noi abbiamo sviluppato un insieme di recettori che fanno parte del cosiddetto gruppo cannabinoide che si attivano anche in presenza di CBD.

I processi coinvolti più interessanti, sono la produzione di serotonina e di dopamina, alcuni effetti a livello del sistema digerente, che si traducono semplicemente in appetito e altri più complessi correlati a stati psicologici.

Non bisogna però pensare che si tratti una sostanza psicoattiva, perché in realtà è principalmente un rilassante muscolare. Alcuni stati di tensione, infatti, vengono generati dalla produzione di endorfine e dall’improvvisa accelerazione del battito cardiaco e della respirazione, con conseguente scarsa quantità di ossigenazione.

Gli studi clinici basati sulla cannabis sono stati molto osteggiati nel tempo, a causa delle limitazioni sul THC, ma da quando sono state introdotte le coltivazioni che ne sono prive, a a lungo andare hanno cominciato a offrire risultati interessanti.

Questo in particolare per quanto riguarda l’impiego di CBD nel contrasto degli effetti ansia e attacchi di panico. In molti casi il risultato era stato erroneamente attribuito alla presenza di THC. Da test con olio estratto a freddo, un processo particolare che è mirato a impedire l’ossidazione degli acidi grassi presenti, ci si è accorti come fosse proprio questa molecola, sopra una certa concentrazione, ad agire positivamente.

Gli effetti positivi del CBD

I principali casi di indagine sono stati quelli relativi allo studio della sua applicazione nel contrasto degli attacchi di panico in soggetti affetti da stress post traumatico, ma ci si è resi conto che, con i dosaggi opportuni e le percentuali di concentrazione adatte, ogni tipo di stress poteva essere trattato è attenuato con l’impiego di quest’olio.

Bastano poche gocce per avere un ottimo grado di rilassamento muscolare e bloccare sul nascere il meccanismo che genera la perdita di concentrazione attivata dai picchi di adrenalina che agisce su respirazione e battito cardiaco portando a iperventilare.

Grazie al rilassamento muscolare viene ridotta la produzione di alcuni neurotrasmettitori, mantenendola entro i livelli ottimali. In molti soggetti, infatti, è stato verificato che in assenza di trattamenti ci sono notevoli squilibri che si trovano alla base di meccanismi molto pericolosi.

Il vantaggio, però, rispetto a farmaci come ansiolitici e tranquillanti che hanno applicazioni analoghe, è quello di avere una soglia di tolleranza che è fissa e non varia nel tempo.

Questo significa che in presenza di olio di CBD l’effetto positivo si attiva e dura anche per alcuni giorni, calando con la concentrazione presente nel sangue, ma il sovra-dosaggio non causa miglioramenti o effetti collaterali gravi.

Interrompere la somministrazione, non ha dato origine a fenomeni di craving o altre problematiche e ha permesso di capire come questa sostanza possa essere una valida alternativa ai farmaci in moltissimi casi.

Il CBD, inoltre presenta effetti particolari anche a livello del sistema digestivo, stimolando l’appetito in maniera progressiva e naturale e riducendo i fenomeni di irritazione, che molto spesso sono alla base dell’inappetenza patologica.

Limiti e prospettive dell’impego di olio di CBD

Una delle branche più importanti di applicazione del CBD è quella del trattamento topico dei sintomi e degli effetti fisici di malattie problematiche come il Parkinson.

Il consumo di quantità calibrate di olio non risolve assolutamente il problema, non causa una regressione della malattia e neppure ne interrompe la manifestazione, ma rende possibile un calo dei tremori, permettendo il recupero di una qualità della vita accettabile nel giro di pochi minuti.

Il suo impiego presenta però alcune problematiche di tolleranza e effetti collaterali. Questi possono essere riassunti in un incremento a volte eccessivo del senso di appetito, che si può tradurre in nausea relativamente fastidiosa ma di breve durata, senso di sonnolenza, leggeri problemi digestivi e attacchi diarrea e prurito.

Per il resto non sono note interazioni dannose con farmaci o altre sostanze. Si tratta di un principio attivo a lento rilascio, cioè il tempo che intercorre tra l’assunzione e il picco degli effetti è breve. La coda, invece, è relativamente lunga e può risolversi nell’ambito di alcuni giorni, al massimo due settimane nel caso di assunzioni per periodi prolungati.

Non sono stati riportati casi di incremento di tolleranza o di assuefazione anche per terapie di lungo periodo. Una volta stabilita la dose più adatta al tipo di problema da trattare, si può considerarla sostanzialmente invariata e non c’è bisogno di salire con la concentrazione dell’olio.

Il CBD si può comprare, e dove?

In Italia il consumo e l’uso di questo principio attivo è perfettamente legale, a patto che la concentrazione di principio attivo sia quella riportata nella titolatura e soprattutto che provenga da piante prive di residui apprezzabili di THC, meno dello 0,2%.

Portali come Justbob.it garantiscono che la quantità di residuo di tetraidrocannabinolo si trovi molto al di sotto della soglia, tendenzialmente vicino allo zero e che tutto il processo di estrazione avvenga nel rispetto assoluto delle regole per l’igiene vigenti in Europa, per garantire un prodotto qualitativamente elevato, compatibile con la salute umana e soprattutto utile.